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La taglia del Pastore tedesco .
La nuova mail del giudice selezionatore Piero Alquati

 

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo, un'altra mail dal giudice selezionatore Piero Alquati, che fornisce ancora ulteriori punti di riflessione e che commenteremo nei prossimi giorni. Ricordiamo ai lettori che volessero intervenire che possono inviare le loro mail a redazione@canepastoretedesco.info (l'invio a questo indirizzo comporta l'autorizzazione alla pubblicazione. Per l'invio di mail che non si desidera vengano pubblicato l'indirizzo è invece info@canepastoretedesco.info)


Gentile Signora Dondero.

ho avuto occasione di leggere quanto puntualizzato sul problema taglia prendendo spunto dalla mail che le avevo inviato tempo fa.

Sulla questione taglia ormai il nuovo standard ha chiarito ogni dubbio, semmai oggi rimangono le conseguenze che derivano da queste decisioni e dolorosi potranno essere i risvolti per l' allevamento. Questo non vuol essere l'oggetto della mia delucidazione ma, piuttosto, quello che, e non mi riferisco solo al problema della taglia, coinvolge la scelta dei Giudici cui compete applicare regole e spiacevoli conseguenze.

Un problema, quello della taglia, mai risolto anche perchè la scelta dei Giudici delle esposizioni e dei raduni non è imposta dalla Società (ammesse le buone intenzioni) ma le Giurie sono usualmente a invito e , guarda caso, coloro che scelgono finiscono sempre con chiamare quel Giudice delle cui scelte poi i Soci si lamentano. Allora viene da dubitare quanto siano vere queste ansie e questi scrupoli se poi le persone sulla cresta dell' onda sono quelle volute dagli Organizzatori, pertanto dai Soci.

Purtroppo, con i molti pregi e meriti che ha la democrazia, è ancor vero che, per essere eletti, è necessaria la maggioranza da parte degli elettori. Se però le intenzioni promotrici non sono buone non possono che generare il continuo mantenimento di una situazione dolosa.

Oso esprimerle una circostanza anche se, solo nel comunicarla, so di procurarmi critiche e espormi al rischio di essere tacciato di presunzione. Tanto mi serve e, come sempre,. esprimo limpidamente le mie opinioni.

Recentemente ho giudicato un Raduno a Sassari dove ho spostato in posizioni non di prestigio cani plurivincitori manifestamente e concretamente fuori taglia. Addirittura, nelle classi giovani, altri bei soggetti già vincitori ma fuori taglia sono stati retrocessi ed ho anche pubblicamente detto che, stante la situazione, l' intraprendere lavoro e spese per questi soggetti era un rischio giacchè, una volta giunti alla Selezione, sarebbe stata loro negata (almeno da parte mia). Sinceramente devo riconoscere una notevole ammirazione per tutti i concorrenti che hanno accettato con grande educazione e sportività quelle mie decisioni, anche se alcuni saranno stati ovviamente dispiaciuti. Terminata la manifestazione, più di trenta persone mi hanno invogliato a sedermi e parlare con loro con il piacere di instaurare un simpatico colloquio.

A questo punto lei si chiederà perchè io scriva queste mie personali esperienze: di tutti i Raduni sono state fatte analisi positive e negative e fiumi di inchiostro sono stati versati. Del Raduno di Sassari, dove si sono prese concrete decisioni, nessuno parla e a nessuno scappa detto "pensate l'Alquati ha cominciato la pulizia che tanto auspichiamo”. La conclusione è questa: io, al Campionato dl Gallipolli, mi trovo a giudicare pochissimi cani e molti concorrenti mi hanno detto "Alquati, il mio cane è grande....”

Le iniziative degli organizzatori sono, ovviamente "non invitiamo Alquati perchè fa pochi cani “ e rimettono in pista Pinco e Pallino i quali si fanno vanto di vedere iscritti molti cani ma, nel contempo, da parte dei Soci, sono oggetto di lamentele perchè di manica larga sul fattore taglia o su altro. Già 11 anni fa rinunciai a giudicare un Campionato proprio per il problema taglia. Se avessi taciuto avrei poi avuto aperte ben altre porte.

La questione, vista in questi termini, assume certamente l' aspetto di una contestazione polemica personale. Ma questo non vuol assolutamente essere, vuol solo dimostrare che è la riprova che, purtroppo, se corruzione c'è, è ancora quella che vuol far galleggiare coloro che portano ai Soci vantaggi di comodo. La regola restrittiva vale sempre per il concorrente rivale.

Io di questo aspetto non mi rammarico, vista la mia età e le soddisfazioni che mi sono prese, ma mi metto nei panni dei giovani che, per proseguire, si trovano di fronte a un bivio: onesti e ignoti o fragili sulla cresta dell'onda.

Gentile Signora, mi scuso per la prolissa esposizione ma può divenire oggetto di ampliamento cognitivo per la soluzione dei tanti problemi che affliggono la nostra SAS.

Cordiali saluti

Piero Alquati

12.06.11