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I nostri dubbi in merito all'applicazione dei regolamenti e alla chiarezza dei provvedimenti presi. Considerazioni sparse.

I requisiti per i titoli

Quest'anno ci sono stati assai meno problemi per il controllo dei titoli sul campo. Rispetto allo scorso anno una modifica al regolamento ha previsto il solo requisito della selezione dei genitori (a prescindere da quando fatta, purchè prima del Campionato e non, come nel 2007, la richiesta di genitori già selezionati al momento dell'accoppiamento o, se di età inferiore a tre anni, almeno in possesso del primo brevetto), rendendo i controlli più semplici. Infatti, rispetto allo scorso anno, le retrocessioni dei cani per l'art 17 bis hanno riguardato solo due soggetti, il sieger dei giovanissimi Ron della Bocca del Vesuvio e la decima Speranza Gloria. Probabilmente, vista la giovane età di Ron, gli è stata contestata la legittimità della lastra (eseguita qualche giorno prima del compimento dei 12 mesi), quanto a Gloria forse la mancanza dei requisiti potrebbe essere quella di una madre non ancora selezionata (ma di questo non abbiamo notizie certe, di sicuro ricordiamo che, già in campo, erano stati richiesti chiarimenti in merito). Per il resto nessun problema. Ci ha fatto sorridere chi si è complimentato con il giudice Paffoni perchè nella sua classe non ci sono stati sconvolgimenti di classifica. Nella realtà gli sconvolgimenti di classifica hanno riguardato quasi esclusivamente i mancati ricontrolli per la displasia. Paffoni ha avuto la fortuna che, nella sua classe, tutte le Promesse si sono regolarmente presentate, come richiesto, al ricontrollo.

Piccola nota a margine: dire che un cane possa fare il titolo purchè figlio di genitori selezionati (regola che vale anche per i soggetti da proclamare Auslese) e non nato da genitori selezionati è un distinguo di non poco conto. Purtroppo in questo modo si continuano ad incentivare accoppiamenti con cani privi di selezione (e talvolta anche di brevetto), quindi senza un minimo di requisiti caratteriali, salvo poi correre, allorquando un figlio dimostri di avere particolari qualità, a tentare di selezionare i genitori (in particolarmodo il discorso è valido per le madri) a "qualunque costo". Quando la società che dovrebbe tutelare la razza (e quindi tutelare i cani da cucciolate precoci e pretendere dei requisiti caratteriali prima di mettere un soggetto in riproduzione) si deciderà ad insegnare ai soci quanto dovrebbe essere oggetto principale del suo Statuto? E poi si parla di pedigree differenziato....